martedì 30 agosto 2011
lunedì 29 agosto 2011
Concorso PROVINCIA DI BRINDISI per 1 avvocato (puglia), 1 istruttore direttivo amministrativo (puglia), 1 istruttore contabile (puglia) - (scad. 22 settembre 2011)
CLICCA QUI
Il posto indicato sub-lettera c) e' riservato ai volontari in
ferma breve o in ferma prefissata di durata di cinque anni delle tre
forze armate, congedati senza demerito, anche al termine o durante le
eventuali rafferme contratte nonche' agli ufficiali di complemento in
ferma biennale e agli ufficiali in ferma prefissata che hanno
completato senza demerito la ferma contratta, ai sensi degli articoli
18 comma 6 e 26 comma 5-bis del decreto legislativo n. 215/2001.
Il posto indicato sub-lettera c) e' riservato ai volontari in
ferma breve o in ferma prefissata di durata di cinque anni delle tre
forze armate, congedati senza demerito, anche al termine o durante le
eventuali rafferme contratte nonche' agli ufficiali di complemento in
ferma biennale e agli ufficiali in ferma prefissata che hanno
completato senza demerito la ferma contratta, ai sensi degli articoli
18 comma 6 e 26 comma 5-bis del decreto legislativo n. 215/2001.
domenica 28 agosto 2011
addetto all'ufficio commerciale estero - NOICATTARO
CLICCA QUI
FILIALE DI BARI
CORSO VITTORIO EMANUELE 171 - 70121 BARI
E-mail: bari@articolo1.it
Tel: 080/5282487
Fax: 080/5243185
FILIALE DI BARI
CORSO VITTORIO EMANUELE 171 - 70121 BARI
E-mail: bari@articolo1.it
Tel: 080/5282487
Fax: 080/5243185
venerdì 19 agosto 2011
in vacanza dal 20 al 28!!!
Ciao ragazzi, da domani sino al 28 saremo in pausa per una settimana di vacanza (finalmente...) ma al nostro ritorno vi aspettiamo tutti, sempre di più e sempre più agguerriti per la ricerca del lavoro che cercate...
Un grazie a tutti per l'affetto che ci dimostrate ogni giorno... e se siete curiosi di sapere cosa faremo... guardate il video :)
giovedì 18 agosto 2011
mercoledì 17 agosto 2011
martedì 16 agosto 2011
lunedì 15 agosto 2011
sabato 13 agosto 2011
giovedì 11 agosto 2011
PROFESSIONAL DIREZIONE CORPORATE ORGANIZZAZIONE - TOSCANA
CLICCA QUI
Azienda multinazionale del settore chimico - farmaceutico
MANSIONE:
Analisi e disegno di posizioni e strutture organizzative, analisi e progettazione di funzioni, valutazione, miglioramento o progettazione dei processi aziendali
Azienda multinazionale del settore chimico - farmaceutico
MANSIONE:
Analisi e disegno di posizioni e strutture organizzative, analisi e progettazione di funzioni, valutazione, miglioramento o progettazione dei processi aziendali
Siate affamati, siate folli - Il discorso tenuto dal Ceo di Apple Steve Jobs, all' Università di Stanford
parte 1
parte 2
Il discorso tenuto dal Ceo di Apple Steve Jobs, all' Università di Stanford, USA, il 12 giugno 2005 in occasione della consegna delle lauree.
Jobs racconta i diversi momenti della sua vita, la prima parte arriva fino alla creazione di Next e Pixar. Nella seconda parte del discorso Steve Jobs parla del suo secondo ritorno in Apple, della rinascita dell'azienda della sua malattia e...
Jobs racconta i diversi momenti della sua vita, la prima parte arriva fino alla creazione di Next e Pixar. Nella seconda parte del discorso Steve Jobs parla del suo secondo ritorno in Apple, della rinascita dell'azienda della sua malattia e...
Un invito a tutti coloro che non hanno ancora visto questo video... ad essere affamati, ad essere folli...
Ricercatore junior - UNIVERSITÀ DEL SALENTO
CLICCA QUI
Il candidato farà parte dello staff del CNR NANO - NNL Lecce. L'obiettivo principale delle attività di ricerca consiste nella sintesi e ottimizzazione delle performance di materiali organici per applicazioni in dispositivi foto-elettrochimici.
Dotato di un’ottima cultura di base nel campo dei materiali organici, il candidato deve possedere una conoscenza delle principali tecniche di preparazione e caratterizzazione degli stessi.
Il candidato farà parte dello staff del CNR NANO - NNL Lecce. L'obiettivo principale delle attività di ricerca consiste nella sintesi e ottimizzazione delle performance di materiali organici per applicazioni in dispositivi foto-elettrochimici.
Dotato di un’ottima cultura di base nel campo dei materiali organici, il candidato deve possedere una conoscenza delle principali tecniche di preparazione e caratterizzazione degli stessi.
martedì 9 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 10
La comunicazione non verbale: i vestiti, i gesti, la voce e lo sguardo
In un colloquio, non sono solo le parole che contano: tutto il nostro corpo comunica, e non solo quello. Il nostro interlocutore ci ascolta anche con la vista e con il tatto (speriamo non con l’odorato!). I nostri gesti, i nostri sguardi, il tono della nostra voce confermano, integrano o smentiscono le nostre affermazioni. Il modo in cui siamo vestiti, in cui salutiamo, in cui stiamo seduti può contribuire in maniera determinante a formare il giudizio su di noi. La nostra comunicazione non verbale è molto meno controllabile di quella verbale, in quanto più istintiva; vediamo però alcuni semplici accorgimenti per non complicarci la vita: Come vestirsi Negli USA esiste addirittura un libro (“Dress for success”) che spiega qual’è il modo migliore di vestirsi per ogni incontro: quali calzini usare, quali cravatte etc.. Non esageriamo: però è indubitabile che la nostra immagine è data anche dal nostro abbigliamento. In fondo, noi “scegliamo” di vestirci così. Per i colloqui, l’importante è dare, anche nel look, una sensazione di affidabilità e serietà: la fantasia o originalità sono in questo caso degli “optional” a rischio. Non bisogna vestire casual, perché si darebbe un’impressione di immaturità, ed è bene evitare accessori, trucco o colori troppo vistosi; non è opportuno però neanche “invecchiarsi” troppo, indossando per l’occasione improbabili vestiti da cinquantenni rimediati chissà dove. Alle ragazze è concessa ovviamente più libertà, ed è generalmente apprezzata una certa eleganza, mentre i maschi sono più vincolati al “giacca e cravatta”, ed è bene che non abbiano un’aria troppo “perfettina” (che rende antipatici), salvo che il colloquio avvenga in realtà che danno all’apparenza molta importanza (società di consulenza, mondo della comunicazione, banche d’affari, etc..). Oltre a ciò che indossate, badate a come lo indossate: niente vestiti troppo larghi e cascanti, niente colletti di cravatta allentati, niente forfora sul bavero, niente lenti degli occhiali sporche: è un’appuntamento importante, chi ci arriva trasandato sarà giudicato (non a torto) superficiale, disordinato o poco furbo.
In un colloquio, non sono solo le parole che contano: tutto il nostro corpo comunica, e non solo quello. Il nostro interlocutore ci ascolta anche con la vista e con il tatto (speriamo non con l’odorato!). I nostri gesti, i nostri sguardi, il tono della nostra voce confermano, integrano o smentiscono le nostre affermazioni. Il modo in cui siamo vestiti, in cui salutiamo, in cui stiamo seduti può contribuire in maniera determinante a formare il giudizio su di noi. La nostra comunicazione non verbale è molto meno controllabile di quella verbale, in quanto più istintiva; vediamo però alcuni semplici accorgimenti per non complicarci la vita: Come vestirsi Negli USA esiste addirittura un libro (“Dress for success”) che spiega qual’è il modo migliore di vestirsi per ogni incontro: quali calzini usare, quali cravatte etc.. Non esageriamo: però è indubitabile che la nostra immagine è data anche dal nostro abbigliamento. In fondo, noi “scegliamo” di vestirci così. Per i colloqui, l’importante è dare, anche nel look, una sensazione di affidabilità e serietà: la fantasia o originalità sono in questo caso degli “optional” a rischio. Non bisogna vestire casual, perché si darebbe un’impressione di immaturità, ed è bene evitare accessori, trucco o colori troppo vistosi; non è opportuno però neanche “invecchiarsi” troppo, indossando per l’occasione improbabili vestiti da cinquantenni rimediati chissà dove. Alle ragazze è concessa ovviamente più libertà, ed è generalmente apprezzata una certa eleganza, mentre i maschi sono più vincolati al “giacca e cravatta”, ed è bene che non abbiano un’aria troppo “perfettina” (che rende antipatici), salvo che il colloquio avvenga in realtà che danno all’apparenza molta importanza (società di consulenza, mondo della comunicazione, banche d’affari, etc..). Oltre a ciò che indossate, badate a come lo indossate: niente vestiti troppo larghi e cascanti, niente colletti di cravatta allentati, niente forfora sul bavero, niente lenti degli occhiali sporche: è un’appuntamento importante, chi ci arriva trasandato sarà giudicato (non a torto) superficiale, disordinato o poco furbo.
ricercatore - enti pubblici statali consiglio nazionale delle ricerche istituto per la microelettronica e microsistemi - LE
CLICCA QUI
Titolo di studio richiesto | scienze matematiche fisiche naturali |
Scadenza bando | 14/09/2011 |
lunedì 8 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 9
Tenete presente chi avete di fronte.
Il selezionatore è interessato quanto voi al buon esito del colloquio: deve trovare qualcuno da assumere, e se quel qualcuno foste voi avrebbe terminato la sua fatica. Non è quindi un asettico esaminatore ed è più un alleato che un nemico. Nulla quindi lo irrita più che un atteggiamento sospettoso o reticente da parte vostra: se coglie paura, ambiguità o presunta “furbizia” nel vostro atteggiamento con lui, tenderà a pensare – e non a torto – che queste siano le vostre caratteristiche in ogni tipo di rapporto interpersonale. Se vi fa domande “cattive”, che mirano a mettervi in difficoltà, state tranquilli perché in linea di massima significa che il colloquio sta andando bene: i colloqui più duri e aggressivi il buon selezionatore li fa con persone che interessano, mentre quelli rapidi e cortesi servono a liquidare chi appare palesemente inadeguato.
Il selezionatore è interessato quanto voi al buon esito del colloquio: deve trovare qualcuno da assumere, e se quel qualcuno foste voi avrebbe terminato la sua fatica. Non è quindi un asettico esaminatore ed è più un alleato che un nemico. Nulla quindi lo irrita più che un atteggiamento sospettoso o reticente da parte vostra: se coglie paura, ambiguità o presunta “furbizia” nel vostro atteggiamento con lui, tenderà a pensare – e non a torto – che queste siano le vostre caratteristiche in ogni tipo di rapporto interpersonale. Se vi fa domande “cattive”, che mirano a mettervi in difficoltà, state tranquilli perché in linea di massima significa che il colloquio sta andando bene: i colloqui più duri e aggressivi il buon selezionatore li fa con persone che interessano, mentre quelli rapidi e cortesi servono a liquidare chi appare palesemente inadeguato.
Addetti all'amministrazioe e segreteria - UN ANNUNCIO CHE PUZZA!!!
ATTENZIONE!!! Cliccare sul link per leggere l'annuncio
salve ragazzi, pubblichiamo il link di un annuncio di lavoro che ci puzza parecchio (a dir poco...) ... e vi diciamo il perchè:
- non ci sono requisiti specifici (eta' non superiore a 40 anni); manca titolo di studio, esperienza richiesta, ecc.
- l'apertura è a Bari e cercano persone anche da Capitolo... generalmente si cerca in un range di 30 minuti di distanza, altrimenti le spese di trasporto sarebbero troppo alte e di conseguenza dovrebbe valerne veramente la pena da un punto di vista economico...
- i settori indicati sono: amministrazione e segreteria; niente di più generico e niente di più desiderato da un neodiplomato o neolaureato in cerca d'occupazione;
- "Si tiene a precisare che l'azienda valuta tutte le candidature indifferentemente dal tittolo di studio o esprienza regressa nel settore di ogni candidato. " Chi fa ricerca e selezione sa che questa è una sciocchezza perchè chi lavora in amministrazione e segreteria deve avere almeno un diploma e la capacità di utilizzare bene il PC;
- "Si propone al momento delle passate selezioni un regolare contratto, una buona retribuzione e possibilita' di far cariera." Oltre all'italiano che lascia parecchio a desiderare - "al momento delle passate selezioni" dovrebbe significare "i candidati idonei al processo di selezione" - questo passaggio vuole essere una rassicurazione volta a nascondere quello che in realtà verra proposto...;
- "Per avere magiori informazioni in merito o candidarsi all'offerta e' necessario inviare un curriculum vitae o semplicemente nome cognome eta' e recapito telefonico all'indirizzo italialavoro@live.it" Qui lasciamo perdere... non serve il Curriculum, basta il vostro nome ed il numero di telefono... e poi LIVE.IT???
Ragazzi, OCCHI APERTI al FISCHING... quasi sicuramente cercano venditori porta a porta... ma il problema non è per il lavoro (rispettabilissimo), ci chiediamo (e vi chiediamo):
cosa c'è da aspettarsi da un'azienda che vi mente sin dalla pubblicazione dell'annuncio di lavoro???
LEGGETE CON OCCHIO CRITICO GLI ANNUNCI, NOI LO FACCIAMO CON LA SPERANZA DI EVITARVI BRUTTE ESPERIENZE...
In bocca al lupo,
Oggi Lavoro
salve ragazzi, pubblichiamo il link di un annuncio di lavoro che ci puzza parecchio (a dir poco...) ... e vi diciamo il perchè:
- non ci sono requisiti specifici (eta' non superiore a 40 anni); manca titolo di studio, esperienza richiesta, ecc.
- l'apertura è a Bari e cercano persone anche da Capitolo... generalmente si cerca in un range di 30 minuti di distanza, altrimenti le spese di trasporto sarebbero troppo alte e di conseguenza dovrebbe valerne veramente la pena da un punto di vista economico...
- i settori indicati sono: amministrazione e segreteria; niente di più generico e niente di più desiderato da un neodiplomato o neolaureato in cerca d'occupazione;
- "Si tiene a precisare che l'azienda valuta tutte le candidature indifferentemente dal tittolo di studio o esprienza regressa nel settore di ogni candidato. " Chi fa ricerca e selezione sa che questa è una sciocchezza perchè chi lavora in amministrazione e segreteria deve avere almeno un diploma e la capacità di utilizzare bene il PC;
- "Si propone al momento delle passate selezioni un regolare contratto, una buona retribuzione e possibilita' di far cariera." Oltre all'italiano che lascia parecchio a desiderare - "al momento delle passate selezioni" dovrebbe significare "i candidati idonei al processo di selezione" - questo passaggio vuole essere una rassicurazione volta a nascondere quello che in realtà verra proposto...;
- "Per avere magiori informazioni in merito o candidarsi all'offerta e' necessario inviare un curriculum vitae o semplicemente nome cognome eta' e recapito telefonico all'indirizzo italialavoro@live.it" Qui lasciamo perdere... non serve il Curriculum, basta il vostro nome ed il numero di telefono... e poi LIVE.IT???
Ragazzi, OCCHI APERTI al FISCHING... quasi sicuramente cercano venditori porta a porta... ma il problema non è per il lavoro (rispettabilissimo), ci chiediamo (e vi chiediamo):
cosa c'è da aspettarsi da un'azienda che vi mente sin dalla pubblicazione dell'annuncio di lavoro???
LEGGETE CON OCCHIO CRITICO GLI ANNUNCI, NOI LO FACCIAMO CON LA SPERANZA DI EVITARVI BRUTTE ESPERIENZE...
In bocca al lupo,
Oggi Lavoro
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 8
Attenti al linguaggio.
I rischi di incomprensione, nel colloquio, possono derivare o da un atteggiamento innaturale del candidato, che proietta un’immagine falsata e quindi incomprensibile di sé, o da una marcata distonia di linguaggi tra selezionatore e candidato. Il primo, a volte, dimentica di avere a che fare con una persona che sa poco o nulla di “aziendalese”, mentre il secondo, a volte, dà un’immagine di sé più immatura del necessario perché rimane legato a modi di esprimersi, a un gergo puramente accademico e magari, in aggiunta, provinciale e ingenuo. Così, parlare di “ditta” quando si ha a che fare con una grossa azienda, o dilungarsi sugli esami sostenuti o sui professori, allontanano psicologicamente chi parla dal selezionatore che ascolta. È importante andare ai colloqui avendo ormai digerito un vocabolario aziendale essenziale: non è necessario sapere con precisione che cosa sia la customer satisfaction, o la struttura a matrice, o gli stocks, il rischio di cambio, l’ engineering, le operations o il trade marketing, o molte altre cose ancora, ma dobbiamo essere in grado di capire più o meno di che cosa si tratta, quanto meno per ciò che attiene il nostro campo d’interesse: un ingegnere può ignorare di che si occupi la tesoreria, ma non che cosa sia l’handling, e viceversa per un laureato in economia. Altrimenti scivoleremo man mano in quel mutismo così pericoloso di cui abbiamo accennato; se siamo colti alla sprovvista da qualche termine a noi ignoto, piuttosto che annuire con aria ebete conviene chiedere, con un po’ di faccia tosta “ma, nella vostra specifica realtà, che cosa intendete esattamente con …?”.
I rischi di incomprensione, nel colloquio, possono derivare o da un atteggiamento innaturale del candidato, che proietta un’immagine falsata e quindi incomprensibile di sé, o da una marcata distonia di linguaggi tra selezionatore e candidato. Il primo, a volte, dimentica di avere a che fare con una persona che sa poco o nulla di “aziendalese”, mentre il secondo, a volte, dà un’immagine di sé più immatura del necessario perché rimane legato a modi di esprimersi, a un gergo puramente accademico e magari, in aggiunta, provinciale e ingenuo. Così, parlare di “ditta” quando si ha a che fare con una grossa azienda, o dilungarsi sugli esami sostenuti o sui professori, allontanano psicologicamente chi parla dal selezionatore che ascolta. È importante andare ai colloqui avendo ormai digerito un vocabolario aziendale essenziale: non è necessario sapere con precisione che cosa sia la customer satisfaction, o la struttura a matrice, o gli stocks, il rischio di cambio, l’ engineering, le operations o il trade marketing, o molte altre cose ancora, ma dobbiamo essere in grado di capire più o meno di che cosa si tratta, quanto meno per ciò che attiene il nostro campo d’interesse: un ingegnere può ignorare di che si occupi la tesoreria, ma non che cosa sia l’handling, e viceversa per un laureato in economia. Altrimenti scivoleremo man mano in quel mutismo così pericoloso di cui abbiamo accennato; se siamo colti alla sprovvista da qualche termine a noi ignoto, piuttosto che annuire con aria ebete conviene chiedere, con un po’ di faccia tosta “ma, nella vostra specifica realtà, che cosa intendete esattamente con …?”.
domenica 7 agosto 2011
Un saluto ai nostri followers
Ciao ragazzi,
vi ringraziamo per la vostra amicizia e per essere diventati followers del blog;
siamo a vostra disposizione per qualsiasi cosa,
in bocca al lupo!!!
Oggi Lavoro
vi ringraziamo per la vostra amicizia e per essere diventati followers del blog;
siamo a vostra disposizione per qualsiasi cosa,
in bocca al lupo!!!
Oggi Lavoro
sabato 6 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 7
Parlate, per favore!!!
Guai se il colloquio diventa un interrogatorio, con un selezionatore progressivamente sempre più nervoso che fa domande, e un selezionato sempre più spaventato che risponde a monosillabi. Anche nella fase di “esame” il colloquio non ha un iter prestabilito: raccolte alcune informazioni indispensabili, al selezionatore interesserà soprattutto farvi parlare per capire come ragionate, come interagite, come polemizzate, che opinione avete di voi stessi e di ciò che vi circonda, quali aspirazioni avete e come volete raggiungerle. Se non parlate, se rispondete come a un interrogatorio, se non prendete mai l’iniziativa del discorso, egli si farà di voi un’opinione mediocre o, peggio, nessuna opinione. Dunque, motivate e sviluppate le vostre risposte e chiarite voi stessi ciò che può apparire ambiguo, prima che vi sia richiesto. Parlare bene vuol dire anche non parlare troppo: la sintesi è una delle virtù più apprezzate in azienda, perché trasmettere il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile vuol dire avere metodo, rigore logico e capacità espressive.
Guai se il colloquio diventa un interrogatorio, con un selezionatore progressivamente sempre più nervoso che fa domande, e un selezionato sempre più spaventato che risponde a monosillabi. Anche nella fase di “esame” il colloquio non ha un iter prestabilito: raccolte alcune informazioni indispensabili, al selezionatore interesserà soprattutto farvi parlare per capire come ragionate, come interagite, come polemizzate, che opinione avete di voi stessi e di ciò che vi circonda, quali aspirazioni avete e come volete raggiungerle. Se non parlate, se rispondete come a un interrogatorio, se non prendete mai l’iniziativa del discorso, egli si farà di voi un’opinione mediocre o, peggio, nessuna opinione. Dunque, motivate e sviluppate le vostre risposte e chiarite voi stessi ciò che può apparire ambiguo, prima che vi sia richiesto. Parlare bene vuol dire anche non parlare troppo: la sintesi è una delle virtù più apprezzate in azienda, perché trasmettere il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile vuol dire avere metodo, rigore logico e capacità espressive.
venerdì 5 agosto 2011
giovedì 4 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 6
Pensate positivo, creativo e concreto.
Ma quali sono le caratteristiche più importanti che le aziende cercano nei futuri collaboratori? Che immagine di sé bisogna cercare di dare? Ovviamente ogni posizione da coprire, ogni azienda e ogni selezionatore avranno le loro preferenze soggettive, ma c’è un requisito che è assolutamente universale: sul lavoro ci vuole gente che parli poco, e tiri la carretta. Tutti i capi, nessuno escluso, vogliono innanzitutto al loro fianco persone concrete, propositive e attive, che pensino a come risolvere i problemi, e non a commentarli o a complicarli. Meglio una persona semplice ma affidabile, che un intellettuale pigro. Per cui, nel colloquio bisogna assolutamente evitare di sembrare lamentosi, teorici, passivi. Mai dare la colpa dei propri eventuali insuccessi a qualcun altro; mai fare commenti fatalisti o manifestarsi egoisti, cavillosi, burocrati o scaricabarile: la generosità in azienda forse non sempre viene premiata, ma sempre viene richiesta. Meglio sembrare un po’ arruffoni, che di manica stretta: se volete entrare in azienda, sulla vostra fronte deve esserci scritto col sangue “io non mi tiro indietro
Ma quali sono le caratteristiche più importanti che le aziende cercano nei futuri collaboratori? Che immagine di sé bisogna cercare di dare? Ovviamente ogni posizione da coprire, ogni azienda e ogni selezionatore avranno le loro preferenze soggettive, ma c’è un requisito che è assolutamente universale: sul lavoro ci vuole gente che parli poco, e tiri la carretta. Tutti i capi, nessuno escluso, vogliono innanzitutto al loro fianco persone concrete, propositive e attive, che pensino a come risolvere i problemi, e non a commentarli o a complicarli. Meglio una persona semplice ma affidabile, che un intellettuale pigro. Per cui, nel colloquio bisogna assolutamente evitare di sembrare lamentosi, teorici, passivi. Mai dare la colpa dei propri eventuali insuccessi a qualcun altro; mai fare commenti fatalisti o manifestarsi egoisti, cavillosi, burocrati o scaricabarile: la generosità in azienda forse non sempre viene premiata, ma sempre viene richiesta. Meglio sembrare un po’ arruffoni, che di manica stretta: se volete entrare in azienda, sulla vostra fronte deve esserci scritto col sangue “io non mi tiro indietro
mercoledì 3 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 5
Né ingenui, né atteggiati, né eccessivi.
Essere sinceri e dare fiducia all’interlocutore non significa dimostrarsi ingenui: non state conversando né confidandovi, ma state parlando con un obiettivo preciso e con una persona che vi giudicherà anche per il modo in cui perseguite questo obiettivo. Quindi, senza distorcere i fatti, avete una buona occasione, parlando di voi stessi, di dimostrare come sapete cogliere e dominare la complessità del reale, e come sapete analizzare e interpretare i fatti con realismo e senso dell’opportunità. Chi sa vendere bene se stesso saprà vendere bene anche l’azienda in cui lavora. Soprattutto, però, evitate di atteggiarvi a ciò che non siete: chi posa da grande manager a 24 anni, chi vuole comunque recitare un ruolo più grande di sé, chi, in generale, con atteggiamenti supponenti o seduttivi mira a far colpo sul selezionatore, andrà incontro a una garbata presa in giro da parte di quest’ultimo e spesso non se ne accorgerà neppure. È inoltre buona norma evitare di dare giudizi o fare affermazioni estremistiche, drastiche o troppo originali. Forse non è bello, ma le aziende amano più i toni sfumati che quelli troppo vividi, e apprezzano l’equilibrio più che la provocazione foss’anche geniale. Tenete sotto controllo, quindi, i superlativi, i punti esclamativi ed i pugni sul tavolo.
Essere sinceri e dare fiducia all’interlocutore non significa dimostrarsi ingenui: non state conversando né confidandovi, ma state parlando con un obiettivo preciso e con una persona che vi giudicherà anche per il modo in cui perseguite questo obiettivo. Quindi, senza distorcere i fatti, avete una buona occasione, parlando di voi stessi, di dimostrare come sapete cogliere e dominare la complessità del reale, e come sapete analizzare e interpretare i fatti con realismo e senso dell’opportunità. Chi sa vendere bene se stesso saprà vendere bene anche l’azienda in cui lavora. Soprattutto, però, evitate di atteggiarvi a ciò che non siete: chi posa da grande manager a 24 anni, chi vuole comunque recitare un ruolo più grande di sé, chi, in generale, con atteggiamenti supponenti o seduttivi mira a far colpo sul selezionatore, andrà incontro a una garbata presa in giro da parte di quest’ultimo e spesso non se ne accorgerà neppure. È inoltre buona norma evitare di dare giudizi o fare affermazioni estremistiche, drastiche o troppo originali. Forse non è bello, ma le aziende amano più i toni sfumati che quelli troppo vividi, e apprezzano l’equilibrio più che la provocazione foss’anche geniale. Tenete sotto controllo, quindi, i superlativi, i punti esclamativi ed i pugni sul tavolo.
martedì 2 agosto 2011
Come Gestire un colloquio di selezione - parte 4
Tranquilli e sorridenti.
Non preoccupatevi se siete un po’ nervosi prima del colloquio: un buon selezionatore saprà mettervi a vostro agio e instaurare un clima disteso. É importante che voi contribuiate: un sorriso e un atteggiamento sereno dimostrano che sapete reggere bene lo stress; e inoltre, chi assumerebbe un musone come collega? Attenzione però che la tensione è anche un indispensabile meccanismo di difesa, che consente di mobilitare e sfruttare al massimo tutte le proprie risorse. Chi si lascia andare, e passa a un atteggiamento troppo rilassato, dimostra scarsa “tenuta” e spesso finisce per commettere errori. Essere disponibili e sereni non significa perdere il controllo costante della situazione.
Non preoccupatevi se siete un po’ nervosi prima del colloquio: un buon selezionatore saprà mettervi a vostro agio e instaurare un clima disteso. É importante che voi contribuiate: un sorriso e un atteggiamento sereno dimostrano che sapete reggere bene lo stress; e inoltre, chi assumerebbe un musone come collega? Attenzione però che la tensione è anche un indispensabile meccanismo di difesa, che consente di mobilitare e sfruttare al massimo tutte le proprie risorse. Chi si lascia andare, e passa a un atteggiamento troppo rilassato, dimostra scarsa “tenuta” e spesso finisce per commettere errori. Essere disponibili e sereni non significa perdere il controllo costante della situazione.
lunedì 1 agosto 2011
Oggi Lavoro: Come Gestire un colloquio di selezione - parte 3
Informatevi sull’azienda.
Quando la nostra Margherita Pizza si sarà fatta un’idea abbastanza precisa di ciò che siete, e di quali siano le vostre motivazioni, tirerà un bel sospiro stiracchiandosi sulla sedia e socchiudendo gli occhi. È il segnale che la fase “2” del colloquio, quella dell’esame, è finita, e la palla passerà a voi, con la rituale domanda “Bene. Ora, ha lei qualche domanda da fare?” Il modo più sicuro di rovinare un colloquio è dire, con uno stolido sorriso, “Ehm, no… non mi viene in mente niente”. Il selezionatore, mentalmente, vi spedirà immediatamente all’inferno, girone degli ignavi, o nel limbo dei senza personalità. Vedremo più oltre alcune domande che potrete rivolgere, tanto per avere informazioni utili quanto per contribuire a costruire un’immagine positiva di voi; fin d’ora sappiate che, quanto più disinformati sarete sull’azienda e sul business, tanto più anonima e scipita sarà la discussione, che vi relegherà nella veste passiva dell’ascoltatore o vi esporrà a brutte figure (per ogni uomo d’azienda, la sua azienda è l’ombelico del mondo, e si stupirà alquanto per la vostra ignoranza). Ricordate sempre che uno dei vostri obiettivi, nel colloquio, è di abbattere la distanza tra voi e il selezionatore, e di scrollarvi di dosso l’immagine di studente inesperto del mondo. Migliore figura farete, ad esempio, se direte: “le riassumo le informazioni che posseggo sulla vostra azienda, e l’immagine che, superficialmente, me ne sono fatto: me le può per favore correggere e integrare?” E a questo punto dovete partire, senza farla troppo lunga, dal mercato e dal contesto competitivo di riferimento (concorrenti, regole del gioco, posizionamento), citare ciò che sapete delle dimensioni, struttura e prodotti dell’azienda, accennare ai cambiamenti che nel business stanno avvenendo, e (solo se avete qualche spunto significativo) accennare a come “vedete voi le cose” per l’azienda in questione. Su questa base, il dialogo proseguirà “alla pari”, e il selezionatore avrà l’impressione di confrontarsi con una persona che sa quello che vuole, sa programmarsi, sa informarsi prima di parlare, e infine sembra già un pò “di casa” in azienda. Informarsi sulla vita delle grandi aziende non è difficile, mentre per quelle medie dovrete rivolgervi alla stampa specializzata o alle associazioni di categoria (o, meglio, fare un “tam tam” per conoscere qualcuno che ci lavora). Sarà forse un po’ complicato, ma ne vale sicuramente la pena: in particolare per le aziende meno note, incontrare una persona informata sulla loro situazione fa sempre colpo.
Quando la nostra Margherita Pizza si sarà fatta un’idea abbastanza precisa di ciò che siete, e di quali siano le vostre motivazioni, tirerà un bel sospiro stiracchiandosi sulla sedia e socchiudendo gli occhi. È il segnale che la fase “2” del colloquio, quella dell’esame, è finita, e la palla passerà a voi, con la rituale domanda “Bene. Ora, ha lei qualche domanda da fare?” Il modo più sicuro di rovinare un colloquio è dire, con uno stolido sorriso, “Ehm, no… non mi viene in mente niente”. Il selezionatore, mentalmente, vi spedirà immediatamente all’inferno, girone degli ignavi, o nel limbo dei senza personalità. Vedremo più oltre alcune domande che potrete rivolgere, tanto per avere informazioni utili quanto per contribuire a costruire un’immagine positiva di voi; fin d’ora sappiate che, quanto più disinformati sarete sull’azienda e sul business, tanto più anonima e scipita sarà la discussione, che vi relegherà nella veste passiva dell’ascoltatore o vi esporrà a brutte figure (per ogni uomo d’azienda, la sua azienda è l’ombelico del mondo, e si stupirà alquanto per la vostra ignoranza). Ricordate sempre che uno dei vostri obiettivi, nel colloquio, è di abbattere la distanza tra voi e il selezionatore, e di scrollarvi di dosso l’immagine di studente inesperto del mondo. Migliore figura farete, ad esempio, se direte: “le riassumo le informazioni che posseggo sulla vostra azienda, e l’immagine che, superficialmente, me ne sono fatto: me le può per favore correggere e integrare?” E a questo punto dovete partire, senza farla troppo lunga, dal mercato e dal contesto competitivo di riferimento (concorrenti, regole del gioco, posizionamento), citare ciò che sapete delle dimensioni, struttura e prodotti dell’azienda, accennare ai cambiamenti che nel business stanno avvenendo, e (solo se avete qualche spunto significativo) accennare a come “vedete voi le cose” per l’azienda in questione. Su questa base, il dialogo proseguirà “alla pari”, e il selezionatore avrà l’impressione di confrontarsi con una persona che sa quello che vuole, sa programmarsi, sa informarsi prima di parlare, e infine sembra già un pò “di casa” in azienda. Informarsi sulla vita delle grandi aziende non è difficile, mentre per quelle medie dovrete rivolgervi alla stampa specializzata o alle associazioni di categoria (o, meglio, fare un “tam tam” per conoscere qualcuno che ci lavora). Sarà forse un po’ complicato, ma ne vale sicuramente la pena: in particolare per le aziende meno note, incontrare una persona informata sulla loro situazione fa sempre colpo.
Iscriviti a:
Post (Atom)